Pagine

DECOUPAGE | VERNICI E MEDIUM

Quando ho aperto il mio laboratorio di artigianato artistico la mia passione principale era il decoupage, nel mio album flickr http://www.flickr.com/photos/archidee/ e sulla mia pagina facebook https://www.facebook.com/diana.archidee potete vedere alcune immagini delle mie creazioni con questa tecnica, ora vorrei approfondirne alcuni aspetti.
Le vernici di finitura
Conosco tre tipi di vernici :
- quelle a base di acqua anche dette acriliche
- quelle a base di alcool
- quelle a base di solventi di vario tipo anche detti flatting

Prima di tutto per lavorare in casa o in ambienti chiusi sono consigliabili quelle all'acqua perchè non hanno odore forte, nè esalazioni nocive per la salute. Inoltre spesso le vernici ad acqua hanno tempi di asciugatura minori rispetto a quelle a solvente, ma non rispetto a quelle ad alcool ( perchè l'alcool evapora più in fretta).
E' inoltre importante distinguere tra l'asciugatura superficiale della vernice ( al tatto ) che in media è di una o due ore rispetto a quella di asciugatura interna che può essere anche di 24 ore, queste informazioni in genere le trovate sulla confezione. Per un lavoro a regola d'arte tra la stesura di una mano e l'altra occorre aspettare l'asciugatura interna, ma a volte esoprattutto per oggetti piccoli è comodo utilizzare un phon ( a distanza non troppo ravvicinata ) per accelerarne i tempi.
Potrete anche osservare che alcune vernici sono autolivellanti: significa che per la loro consistenza andranno "da sole" a colmare i piccoli vuoti delle striature del pennello ed a formare una pellicola più compatta sull'oggetto trattato.

Ci sono in commercio tantissime tipologie di vernice ad acqua, prima di tutto si possono distinguere in base all'effetto finale: lucide, semilucide ed opache.
Poi si distinguono in base alla consistenza: ce ne sono liquide o in gel.
La consistenza dipende anche molto dalla casa produttrice e comunque sono tutte diluibili appunto con l'acqua, come anche il pennello si può lavare con acqua e sapone neutro.
Le vernici in gel hanno viscosità più alta = sono più dense, ad esempio 3 mani di stesura corrispondono a 10 mani di stesura di una normale vernice liquida, ma i tempi di asciugatura sono maggiori.
Un'altra caratteristica importante è che le vernici ad acqua sono trasparenti e non ingiallscono nel tempo, come invece succede con quelle a solvente.


Per la mia esperienza ho avuto modo di testare diverse marche ad esempio:
- Aquagel della To-do : permette di ottenere ottimi risultati con poche mani, ha elevata lucidità, ma essendo una marca specifica per hobbysti presenta costi piuttosto elevati, è sconsigliabile carteggiarla.
- vernice lucida della Liberon : ha una densità intermedia, si può carteggiare, ha elevata lucidità, prezzo medio alto
- vernice lucida per parquet della Univer: abbastanza liquida, si carteggia agevolmente, ha lucidità medio alta, prezzo medio alto.
- vernice semilucida per parquet della Veleca :liquida, si carteggia agevolmente, ha lucidità medio bassa, prezzo medio.
- vernice lucida per parquet della Ronseal : liquida, si carteggia agevolmente, ha lucidità medio alta, prezzo medio.
- vernice lucida in gel per parquet della Ronseal : ha una densità intermedia, si carteggia agevolmente, ha lucidità alta, prezzo medio.
-Acrilux della Ucic : liquida, si carteggia agevolmente, tempo di asciugatura minore delle altre , lucidità medio alta, prezzo basso.


Le vernici a base di alcool che ho sperimentato sono tre:
- la gommalacca
- la lacca alcolica
- la lacca decerata

Le differenze sono queste: la gommalacca è di colore giallino invece le altre due sono trasparenti. La gommalacca si può comprare già pronta o fare in casa sciogliendo le scaglie (che si comprano in ferramenta a peso) con alcool denaturato. Le proporzioni di diluizioni variano a seconda del colore che si vuole ottenere, più o meno ambrato. La lacca decerata ha le stesse caratteristiche della lacca alcolica, ma la prima è ottenuta in laboratorio la seconda deriva da resine naturali.


Questi prodotti si utilizzano ad esempio per proteggere la foglia oro ( similoro, argento, rame ecc.) dall'ossidazione che ci sarebbe se rimanesse esposta all'umidità dell'ambiente, ne occorrono almeno tre mani.
Sono ottime anche da utilizzare come prodotti aggrappanti ( al posto dello specifico primer ) su superfici tipo ceramica, metallo o vetro su cui i colori acrilici scivolerebbero o formerebbero una pellicola facilmente removibile.
Questi prodotti combinati all'uso della gomma arabica ( che è a base d'acqua)formano l'effetto craquelè che va poi evidenziato con le porporine o i colori ad olio.
La gommalacca si usa inoltre per anticare le immagini per il decoupage, specialmente quelle in bianco e nero in stile print-room e vittoriano.


Per quella che è la mia esperienza la gommalacca è il prodotto più economico, ma a volte quando la caratteristica velatura ambrata non si intona al lavoro che faccio la sostituisco con la lacca alcolica della esprimo o la lacca decerata della decomania.


Le vernici a base di solvente che ho utilizzato sono due, entrambe della ferrario, entrambe con un odore molto forte ed entrambe di costo medio alto essendo prodotti specifici per decoupage.
La prima è la vernice lucida ambrata : conferisce all'oggetto una velatura giallo-marroncina molto lieve, molto più lieve della gommalacca, con tre mani affoga i ritagli ( non sente più il gradino della carta) e l'effetto è molto molto lucido.
la seconda è la vernice opaca effetto cera in gel : è trasparente ( forse poco poco giallina) di consistenza molto più densa, l'effetto è molto soft e naturale anche questa con tre mani affoga i ritagli.
Con le vernici a solventi nel decoupage , e anche con quelle ad alcool ,occorre fare attenzione che i ritagli di carta siano ben isolati con la colla o con la vernice all'acqua ( che hanno la proprietà di "plastificarle") perchè si potrebbero facilmente rovinare.



Un capitolo a parte lo merita la Lacca Cristallo (Stamperia) che è una resina vetrificante bicomponente ( e con questo nome trovate un prodotto analogo in ferramenta e più economico, poi ne producono simili anche altre case) è abbastanza costosa, è composta da due boccettine : il vetrificante e l'indurente, questi vanno mescolati in proporzione 1:1 al momento dell'uso e solo della quantità che serve quindi vanno utilizzati entro il tempo indicato sulla confezione.
Ha la proprietà di inglobare anche piccoli oggetti ( es.perline ) infatti si può dare a pennello o a colata, affoga con una sola passata, l'odore è abbastanza forte.
L'effetto finale è molto lucido.
I colori acrilici sono appunto colori a base d'acqua e si trovano in commercio più o meno diluiti ( in alcune zone d'Italia i meno diluiti li dicono "gnukki" carino no?). La densità dipende dalla quantità di "pigmenti" contenuti nei colori : i pigmenti sono in sostanza polverine che sono la base per qualsiasi tipo di colore a seconda del diluente che si va ad aggiungere in questo caso l'acqua ( a cui sono addizionate altre sostanze chimiche detti leganti per bilanciarne la morbidezza e per non far separare pigmento e acqua nel tempo ), infatti si può aumentare la consistenza dei colori aggiungendo dentro altri pigmenti .
Le campiture compatte, che si usano generalmente nella preparazione dei fondi per découpage o nel country e decorative painting, richiedono colori molto ricchi di pigmenti, ma si possono impiegare i colori acrilici con ottimi risultati anche utilizzandoli con effetto acquerellato ( cioè diluendoli con molta acqua ) questo naturalmente dipende dal risultato pittorico che si vuole ottenere. Per stesure compatte il colore molto denso facilita l'operazione consentendo di stendere un numero inferiore di mani di colore, il risvolto della medaglia è che nel colore più denso tende a rimanere maggiormente l'impronta del pennello: a questo punto ci sono diverse strade da percorrere.
Utilizzando pennelli più duri si possono stendere più mani di colore diluito avendo cura di carteggiare tra le diverse stesure di colore, disponendo di pennelli più morbidi e colore molto denso in genere con due mani ( incrociate ) si arriva a copertura compatta. Ma dato che nessuno ci impone di dover avere dei fondi compatti a tutti i costi si può anche scegliere di dare il colore denso con un pennello duro formando dei motivi decorativi materici ( ad esempio texture a onde o a pennellate incrociate ), o per effetti ancora diversi si possono stendere i colori con le spatole per belle arti, infatti ancora differenti usi si possono ottenere mescolando i colori acrilici con i vari tipi di malte per hobbistica o per belle atri o di ferramenta ( che meritano però un capitolo a parte ).
Naturalmente più è spesso lo strato di colore maggiore sarà il tempo di asciugatura ed occorre fare attenzione che non si tratti solo di asciugatura in superficie ma di asciugatura completa, prima di passare alle fasi successive della decorazione.
Molto utilizzate per i fondi nel découpage sono le tonalità pastello : queste si possono facilmente ricavare dalla pittura acrilica per le pareti andando a suddividerla in diversi recipienti e "colorandola". Si può colorare con gli appositi coloranti liquidi che si trovano in ferramenta, con i colori acrilici o con i pigmenti. In questa operazione occorre ricordare che le tonalità scure "colorano" con una quantità di gran lunga inferiore rispetto a quelle chiare ed può essere utile avere accanto una tabella che spiega come si ottengono i colori da quelli primari.
Effetti molto particolari si possono ottenere con i colori metallizzati, che contengono al loro interno polvere metallica o madreperlata. Anche in questo caso possiamo usufruire di un bianco madreperlato per ottenere tutti gli altri colori pastello, come anche mescolare oro e argento agli altri colori. Questi colori sono in genere molto ricchi di pigmenti, quindi ad esempio spesso non "spaccano" nel craquelè.
I colori acrilici sono spesso utilizzati in abbinamento a medium e vernici. Si può utilizzare ad esempio il medium ritardante per rallentarne i tempi di asciugatura, si possono utilizzare i vari medium che li rendono adatti ad essere adoperati su altre superfici come i medium per tessuto ( che con la stiratura li rende lavabili ) e per vetro e ceramica. I colori acrilici formano una pellicola "plastica" sulle superfici e se queste non sono assorbenti come plastiche vetri e metalli tendono a scivolare o a spellicolare , a tale scopo è opportuno utilizzare i primer o aggrappanti disponibili in commercio in versioni bianche o trasparenti , vi ricordo che anche la gommalacca e la lacca alcolica sono due prodotti che funzionano da aggrappanti sulle varie superfici scivolose. Un ottimo prodotto è il "blending gel" che aiuta nella stesura del colore diluendolo ma senza annacquarlo, il colore risulta meno coprente ma senza perdere densità, evitando così problemi di formazione di gocce, non va assolutamente utilizzato in contemporanea con l'acqua. Personalmente inoltre mi trovo molto bene mescolando i colori con la vernice acrilica trasparente : questo mi consente ugualmente di avere colori acrilici meno coprenti, utili per ottenere effetti di sfumature e di velature, la densità dipende dalla densità della vernice utilizzata ( poiché ce ne sono disponibili versioni liquide o in gel ) e possono anche essere mescolati con acqua.

L'effetto craquelè ovvero le crepe sulla superficie degli oggetti si ottiene sostanzialmente dalla reazione tra due prodotti "incompatibili" : quello distribuito in seconda stesura non ha aderenza sul sottostante perciò in asciugatura forma delle crepe di grandezza e profondità variabile.
Questo effetto si può ottenere con diversi sistemi :

  • stendendo una mano di colla vinilica un pochino diluita e poi la seconda mano di vernice all'acqua quando la colla non è ancora perfettamente asciutta e forzando l'asciugatura con il phon; questo è anche detto "quercia crack" ( by Sandro Ghirlinzoni forum decoupando) perchè le crepe che si formano ricordano la corteccia di una quercia quindi abbastanza irregolari. Personalmente lo ho collaudato con diversi tipi di vernici all'acqua ( ronseal, univer, sayerlack, acrilux ) e funziona sempre anche se con effetti leggermente diversi rispetto alla vernice adoperata. Si tratta comunque di un craquelè di finitura cioè che spesso viene fatto come ultimo passaggio della decorazione. Un'ulteriore sperimentazione personale che va a completare tale tecnica è quella di mescolare un pò di colore acrilico alla vernice di finitura e creare delle sfumature di colore intorno alle figure ottenendo così un pittorico craquelè con un unico passaggio ( con le crepe del colore del fondo e non scurite successivamente )
  • con i prodotti per craquelè monocomponente ( per lo più all'acqua ): si tratta di una vernice trasparente che viene messa tra due strati di colore : primo colore--> asciugatura naturale, vernice monocomponente --> asciugatura naturale, secondo colore --> asciugatura forzata. Così nelle crepe del secondo colore si intravede il colore di fondo. Non ripassare due volte nello stesso punto con il pennello, spesso è utile diluire un pò il secondo colore ( non annacquato ma abbastanza fluido). E' importante ricordare che i colori metallizzati a causa della loro composizione non spaccano! Lo stesso prodotto monocomponente( ho sperimentato quello della Ferrario ma è prodotto anche da molte altre aziende) si può utilizzare anche sottovetro, non necessita di stesura preventiva del primer, i passaggi sono invertiti : vernice monocomponente --> asciugatura naturale, secondo colore --> asciugatura forzata, primo colore --> asciugatura naturale. Forzare l'asciugatura col phon non è sempre necessario, si può lasciar asciugare l'oggetto in ambiente molto secco o vicino a una fonte di calore o in un punto assolato, il vantaggio del phon è sopratutto la velocità e la possibilità di fermarsi a seconda della grandezza delle crepe che vogliamo ottenere. Inoltre si può anche forzare l'asciugatura del prodotto monocomponente senza aspettare i tempi previsti sulla confezione non compromettendo i risultati. Questo tipo di craquelè sostanzialmente è utilizzato per i fondi ed è anche detto "a panino".
  • con i prodotti bicomponente : con questi prodotti si possono ottenere craquelè di finitura o a panino secondo quanto riportato sulle specifiche confezioni. Con la suddetta vernice monocomponente abbinata alla vernice lucida ambrata a solvente, sempre della Ferrario, si può ottenere un craquelè di finitura dato sostanzialmente dalla reazione tra vernice a solvente e vernice all'acqua, c'è da dire però che tale vernice ambrata ha tempi di asciugatura molto lunghi ed essendo a solvente è preferibile utilizzarli in luoghi molto areati. Ci sono molti altri prodotti basati su principi simili all'acqua o a solvente ad esempio gli step uno e due di stamperia oppure antik uno e due ecc.
  • con gommalacca ( o lacca decerata o lacca alcolica ) e gomma arabica, anche questo è un craquelè di finitura, il principio è sempre lo stesso: prodotto a base alcolica e prodotto all'acqua. La modalità : si stendono almeno due mani di gommalacca avendo cura di incrociare i versi di stesura ed aspettandone la completa asciugatura, poi si stendono due mani di gomma arabica con un pennello dalle setole morbide, sempre incrociando i versi di stesura, e quando non è ancora asciutta si massaggia con i polpastrelli facendo dei movimenti rotatori perchè i due prodotti sono incompatibili e in questo modo se ne facilita l'adesione. Si continua a massaggiare fin quando non si avverte che le dita non scorrono più ed a questo punto si può forzare l'asciugatura con un phon. Più a lungo si procede con l'asciugatura più le crepe verranno piccole ed a reticolo, forzandone solo l'inizio invece avremo un reticolo meno fitto. Con la gommalacca si andrà ad ottenere un effetto ambrato mentre lacca decerata o lacca alcolica rimangono completamente trasparenti, ma ancora effetti diversi si possono ottenere mescolando i pigmenti colorati alle vernici alcoliche ed ottenendo invece della classica velatura ambrata delle velature sui toni del rosa azzurro, verde ecc, facendo la dovuta attenzione alla quantità di pigmenti per non scurire eccessivamente. La gommalacca e la gomma arabica si possono reperire in commercio sia pronte che da preparare: la gommalacca si presenta in scaglie da sciogliere in alcool a 90° ( più alcool mettiamo e minore sarà l'effetto ambrato ) e la gomma arabica in granuli da sciogliere a bagnomaria, il risparmio rispetto ai prodotti pronti è notevole, come anche lo è acquistando i pigmenti nei colorifici ( dove li vendono a peso ) e non le mini confezioni da hobbistica.

In tutti i casi è importante sottolineare che il verso delle crepe segue sostanzialmente la stesura a pennello: pennellate piccole e incrociate danno crepe a reticolo, pennellate lunghe e grandi danno crepe allungate . La loro profondità e grandezza è direttamente proporzionale alla quantità di vernice applicata in seconda stesura, dalla modalità di asciugatura dall'umidità dell'ambiente in cui si lavora e dalla tipologia del supporto in quanto i materiali non assorbenti ( plastici metallici o vetro) agevolano lo "scivolamento" del secondo colore .Una volta formate le crepe è fondamentale il passaggio di sottolineatura delle stesse nel caso di craquelè di finitura : si possono riempire con colori a olio ( di cui si può facilitarne la stesura o toglierne gli eccessi con l'olio di lino ) con cere colorate per hobbistica ma anche per mobili ( di gran lunga più economiche ) comprandole già colorate o addizionando pigmenti o porporine alle cere neutre.
Tutte queste variabili rendono il craquelè un tecnica dalla riuscita abbastanza imprevedibile e diversa volta per volta, quindi prendete "con le pinze" tutte le informazioni suddette, non è tra gli effetti che prediligo ma alcune volte si sposa bene con i soggetti retrò, la ho trovata utile per coprire alcune piccole pecche di esecuzione o per amalgamare in un unico linguaggio fondo e decoro ( nel caso di quello di finitura ). Di certo con i prodotti appositamente studiati per questo effetto si hanno riuscite più sicure, questo è da valutare rispetto al risparmio economico. Forse la giusta chiave per non ricadere in lavori abbastanza scontati è interpretarla in chiave più "attuale" specialmente nella scelta dei soggetti da abbinare, limitandone l'applicazione solamente ad alcune parti degli oggetti stessi e sovrapponendolo ad altre modalità decorative.


Malte ed effetti materici
Gli effetti materici sono tra le ultime "mode" in fatto di decorazione, come sempre si tratta di scoperte vecchie di un secolo riportate in auge dai maghi del marketing dei prodotti per hobbistica....
Gli effetti materici sono tra quelli che preferisco perchè spostano l'attenzione da una decorazione "perfetta" ( lucidatura a specchio, carteggiatura, allisciamenti vari ) alle "volute imperfezioni" del fatto a mano, secondo me una testimonianza maggiore di manualità combinata con sensibilità artistica ( come anche gli effetti pittorici ) piuttosto che non di pazienza e perseveranza . Questo perchè banalmente anche nella stesura di una malta si nota la differenza tra qualcosa che si fonde con l'oggetto e qualcosa che rimane assolutamente "posticcio".
In commercio ci sono decine di prodotti per effetti materici, rassegno qui una breve e personale analisi del minimo campionario che ho avuto occasione di sperimentare riproponendomi di arricchirlo via via sperimentando o raccogliendo testimonianze sulle sperimentazioni altrui.

  • stucco pronto per muratori anche detto stucco francese ( quello con cui spesso si chiudono le tracce degli impianti tanto per intenderci ) : si tratta di un prodotto molto economico e facilmente reperibile in ferramenta, uno dei miei jolly! Può essere naturalmente sostituito da impasti vari preparabili in casa con stucco in polvere, acqua e vinavil di cui esistono numerose ricette sul web, ma data la mia proverbiale pigrizia nel mescolare polverine varie volanti non è un gran peso spendere 'sti due euro per il prodotto pronto! ( che detto più seriamente è una deduzione dal rapporto costi - benefici ). Si può mescolare con sabbia per ottenere effetto simile alla malta sabbiata, cioè più granuloso, si possono usare sabbie naturali o colorate da decorazione ( es. ikea ). Ho letto che si può mescolare anche col sale grosso ... ma devo ancora provare, nutro comunque perplessità sulla durata nel tempo di tale tecnica soprattutto in ambienti umidi. Se lasciata ad asciugare in ambienti molto secchi o vicino a fonti di calore ( es. il termosifone ) può "spaccare"creando un ulteriore effetto decorativo. E' opportuno smussarne le asperità che ad asciugatura avvenuta tenderebbero a staccarsi.
  • malta sabbiata ( esprimo - ferrario ): ha una maggiore elasticità di stesura rispetto a quella preparata con stucco pronto e sabbia, peraltro ha anche un costo diverso ( è sempre opportuno selezionarne l'uso a seconda della grandezza della superficie da ricoprire e dall'effetto che si vuole ottenere ), grazie a questa sua caratteristica si riesce a distribuire anche in strati molto sottili e risulta in proporzione più leggera, ho recentemente scoperto ( sul blog di deborah esperta ferrario ) che si può combinare a colori e pigmenti vari per effetti materico pittorici. Al naturale risulta di un colore bianco tendente al grigio, tono su tono i granelli leggermente più chiari o più scuri.
  • pasta effetto neve ( cres deco ): i granelli che vi sono contenuti sono di tipo molto fine, risulta molto leggera ma meno elastica della precedente ( occorre maggiore attenzione all'aderenza nell'applicazione su superfici lisce ) il colore è un bianco molto chiaro e freddo; un prodotto sostanzialmente uguale è anche disponibile in tubetto con applicatore a punta comodo per effetti di neve in fiocchi ( a pallini o scritte ), ma a mio avviso con notevole difficoltà di applicazione quando il tubetto è pieno per metà ( è abbastanza rigido e difficile da spremere ) e spreco di materiale ( perchè poi occorre tagliare il tubetto e applicare il restante a spatola ).
  • malta effetto terracotta ( maimeri ) : si tratta di un prodotto già colorato in pasta appunto color terracotta, la tonalità visibile in confezione si spegne leggermente ad asciugatura avvenuta; è molto elastica aderisce bene su molte superfici anche su vetro e metallo, si stende molto facilmente anche con il pennello non presenta granuli, si presta molto all'applicazione su oggetti in terracotta appunto quali vasi coppi ecc.
  • fondo effetto ruvido ( easy ) : a metà strada tra una malta e un gesso acrilico, presenta granelli finissimi ( più di tutte le altre ), è completamente bianca, si riesce a stendere solo in strati molto sottili essendo piuttosto fluida, ottima la stesura a pennello, ottima aderenza e percezione gradevole al tatto; interessante l'applicazione sia come malta che appunto come fondo su cui lavorare sopra.
  • malta per stencil in rilievo: si presta particolarmente bene all'applicazione suddetta ma solo con stencil molto rigido perfettamente aderente alla superficie da decorare e stesa con le dita! Tende a seccarsi facilmente e ad assumere colorazione giallastra in superficie ( nel barattolo ) ma una volta applicata risulta bianca, è abbastanza granulosa non tra le più elastiche ma molto "appiccicosa", versatile anche per usi al di là dello stencil.
  • pasta cristallo ( esprimo ) : è una pasta trasparente con granuli trasparenti abbastanza grossi, crea un effetto vetrificato irregolare molto particolare, credo sia tra le poche difficilmente sostituibili con prodotti alternativi è abbastanza costosa.




Le malte si possono distribuire con le apposite spatole per belle arti, egregiamente sostituibili con coltelli da cucina, oppure le più morbide anche con il pennello; si possono modellare sempre con gli appositi attrezzini ( tipo quelli per il das ) e - fondamentale - con le dita !! E' inoltre possibile colorare le malte "in pasta" cioè mescolando colori acrilici o a olio o pigmenti direttamente nell'impasto, oppure dopo l'applicazione in fase di essiccazione o ad essiccazione avvenuta. Nel caso di colorazione in fase di essiccazione si mescola il colore nella parte superficiale della malta e se ne rimodella la superficie con il pennello, nel caso di colorazione ad essiccazione avvenuta con il colore si può stendere in modo compatto o accentuandone le irregolarità, in questo caso è preferibile utilizzare colori più fluidi lasciando che si vadano a depositare maggiormente nei punti più "scavati" ad esempio i colori ad olio "spalmati" con un panno imbevuto di olio di lino, i colori acrilici diluiti con acqua o con medium ritardante o con vernice acrilica trasparente, oppure ancora con pigmenti mescolati con le cere o con la gommalacca ( anche utilizzabile al naturale ). Un'altra possibilità è quella di applicare ad asciugatura avvenuta la foglia oro che ne segue i rilievi accentuandoli ( e si può ulteriormente antichizzare con i colori ad olio o con il bitume ).


craquelè con antik1 e antik2 (rahyer)




Image Hosted by ImageShack.us Image Hosted by ImageShack.us Image Hosted by ImageShack.us
il procedimento utilizzato è il seguente:

  • dopo aver steso un fondo bicolore a pennellate incrociate ho incollato le figure con acrilux e non con antik1 come era scritto sulla confezione, sarebbe stato un suicidio perchè quel prodotto sembra una colla vinilica molto densa ....
  • ho steso un'altra mano di acrilux a protezione delle immagini - non si sa mai - e poi una mano abbondante di antik1 che come detto sopra sembra una colla vinilica molto densa, stesso colore biancastro stesso odore, una fatica per stenderla ...
  • in teoria avrei dovuto aspettare che asciugasse e diventasse trasparente, in pratica ho accelerato l'asciugatura col phon fin quando non è diventata quasi tutta trasparente e quasi non più appiccicosa al tatto
  • ho steso antik2 che sembra una una vernice all'acqua molto densa, mi sono scordata di fare le pennellate incrociate come mi aveva suggerito dorys ... anche qui faticaccia per stenderla ed è importante nn ripassare due volte nello stesso punto altrimenti vengono tutte grinze si rischia di portar via primo e secondo strato
  • ho lasciato ad asciugare tutta la notte e magia il giorno dopo c'erano le crepe ( ma vaaaa!? ) ho messo un pò di colore ad lio verde in più punti direttamente dal tubetto e l'ho steso con un panno di cotone imbevuto di olio di lino spingendolo con movimento rotatorio nelle fessure e togliendolo di più in corrispondenza dei disegni, ho aspettato che asciugasse e ho passato un panno pulito, stop fine ( dite che andava passata altra vernice? per me no)

2 commenti:

  1. io non so perchè ma ho comprato tutti i prodotti per il craquele della linea ferrario con il monocomponente easy che dato dopo la prima stesura nera e subito dopo sopra al monocomponente ho dato il colore oro...non mi è venuta nessuna crepa...anzi il colore sì è praticamente disciolto sopra il monocomponente...che schifo che era ma perchè???aiutatemi vi prego...sto spendendo tanti soldi e non so più nemmeno a chi chiedere spiegazioni.

    RispondiElimina
  2. purtroppo non so come aiutarti, quei prodotti non li ho provati.

    RispondiElimina